venerdì 21 settembre 2012

VITA SU MARTE? DAL 1977..

Un video molto interessante..


mercoledì 5 settembre 2012

PIRAMIDI SOTTO LA NEVE POLARE


Dopo la notizia di qualche settimana fa del rinvenimento di una gigantesca piramide sul fondo del Triangolo delle Bermuda, ora è un’immagine del Polo Sud a destare la curiosità degli appassionati di misteri e anomalie.



Secondo alcuni, la fotografia in questione sarebbe la prova lampante del fatto che sotto la coltre di ghiaccio dell’Antartico si nasconderebbero delle piramidi. Si tratta di montagne dalla forma particolare, oppure ci troviamo di fronte ad un indizio importante che confermerebbe l’ipotesi di Barberio, secondo la quale Atlantide si troverebbe sotto i ghiacci del Polo Sud?
Ultimamente, tra i blogger, si fa un gran parlare di piramidi. Dopo l’ipotesi della piramide sul fondo del mar dei Caraibi, questa volta l’oggetto della discussione è una immagine scattata tra i ghiacci del Polo Sud che, secondo l’interpretazione di alcuni, mostrerebbe quelle che sembrano due – o forse tre – piramidi in fila, in una configurazione simile a quella che si trova nella Piana di Giza. Gli oggetti sono parzialmente coperti di neve e, oggettivamente, è difficile stabilire se si tratti di montagne particolarmente squadrate e simmetriche, oppure di vere e proprie piramidi.
Se si trattasse di piramidi, questo naturalmente sarebbe una delle scoperte più importanti di tutti i tempi, perché dimostrerebbe che un tempo – come alcuni studi di climatologia hanno confermato – l’Antartide era completamente libera dai ghiacci e godeva di un clima particolarmente mite. Inoltre, un ritrovamento del genere porterebbe nuova linfa ai sostenitori della teoria di Barberio, secondo la quale la mitica Atlantide si troverebbe sotto i ghiacci del Polo Sud – questa idea, abbiamo scoperto da poco, era sostenuta anche dai nazisti, tanto che nel 1938 organizzarono una spedizione al Polo Sud per individuare il continente perduto -.
Se quelle formazioni sotto al ghiaccio fossero piramidi, bisognerebbe riscrivere tutta la storia dell’umanità, perché questa scoperta porterebbe indietro le lancette della storia di molte migliaia di anni, dato che ci sarebbe una incongruenza tra la datazione della grande Piramide di Cheope – che secondo l’archeologia classica risale al 2570 a.C. – e il fatto che il continente Antartico è coperto dai ghiacci da molto più tempo.
E’ suggestivo il fatto che alcuni dati sembrano tutti convergere nello stesso punto di arrivo: 
1) La scienza non esclude che in passato l’Antartide possa essere stato un luogo dal clima temperato. Secondo uno studio pubblicato su Nature, di cui dà conto il sito web della Bbc, circa 53 milioni di anni fa sulle coste dell’Antartide cresceva una rigogliosa vegetazione tipicamente tropicale. A provarlo sono i resti di pollini e spore recuperati dagli autori della ricerca nel corso di trivellazioni sul posto.
Lo studio indica anche che in quell’epoca geologica in Antartide le temperature superavano i 10 gradi, mentre in estate potevano raggiungere i 25 gradi. Il motivo di tale innalzamento delle temperature non è stato ancora del tutto identificato, probabilmente si è trattato di un’azione congiunta di vari fattori, innescata da potenti eruzioni vulcaniche e dalla diversa circolazione delle correnti oceaniche. 
La teoria dello Slittamento Polare è l’ipotesi secondo la quale gli assi di rotazione di un pianeta non sono sempre stati nella stessa posizione di quella attuale o che non vi rimarranno in futuro; in altre parole che i poli fisici di un pianeta si sono, o saranno, spostati. Questo fenomeno è quasi sempre legata al contesto della Terra, ma anche altri corpi del Sistema Solare potrebbero aver avuto esperienze di una riorientazione assiale durante la loro esistenza.
Gli effetti di uno slittamento influiscono sui principali cambiamenti climatici della maggior parte della Terra, come aree che prima formavano la zona equatoriale possono divenire più miti, e aree che prima avevano un clima più temperato possono invece divenire regioni o più equatoriali o più artiche.
2) Secondo uno studio dei ricercatori della scuola politecnica federale di Losanna pubblicato sulla rivista “Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology“, l’ultima era glaciale si sarebbe conclusa circa 14.500 anni fa. Lo studio rivela che l’Europa si sarebbe riscaldata di 5 gradi centigradi e che lo scioglimento dei ghiacciai avrebbe liberato in atmosfera ossido di azoto, accelerando a sua volta il processo. I ricercatori affermano che la maggior parte della sostanza sarebbe stata sprigionata dalle piante che cominciavano a prosperare proprio nelle aree appena riscaldate.
Uno slittamento polare avvenuto 14.500 anni fa, avrebbe potuto spedire l’Antartico nell’attuale posizione polare, generando un repentino congelamento di tutto ciò che vi era sopra? L’unica cosa certa è che questa transizione è avvenuta in coincidenza di una delle solite crisi inspiegate, tanto grave da costituire lo spartiacque fra due ere geologiche, il Pleistocene e l’Olocene.
L’era pleistocenica giunge al suo termine, segnato da un imponente risveglio dell’attività vulcanica, da terremoti spaventosi, testimoniati dal crollo delle volte nella maggior parte delle caverne del mondo, e da immani alluvioni, che travolgono milioni di animali. In tutto il mondo ci sono testimonianze di ecatombi agghiaccianti. Come spiegare questa transizione traumatica? Le teorie che cercano di spiegare la causa di uno slittamento polare sono molteplici:
- un asteroide o una cometa velocissimi che colpiscono la Terra con un tale angolo di impatto che la litosfera si muove indipendentemente dal mantello terrestre;
- un asteroide o una cometa velocissimi che colpiscono la Terra con un angolo di impatto in grado di spostare gli assi dell’intero pianeta;
- un oggetto celeste di magnetismo insolito che passa sufficientemente vicino alla Terra da riorientare temporaneamente il campo magnetico, che allora trascina la litosfera verso un nuovo asse di rotazione. Eventualmente il campo magnetico del sole ridetermina di nuovo quello originario della Terra, una volta che il corpo celeste ritorna a una distanza dalla quale non è più in grado di influenzare la Terra;
- una perturbazione della topografia dello strato di confine tra nucleo e mantello, forse indotta dalla diversa rotazione del nucleo e dallo slittamento del vettore di rotazione assiale, comanda la ridistribuzione della massa dello strato di confine;
- la ridistribuzione della massa nel mantello a causa di valanghe di mantello o altre deformazioni.
3) Un team internazionale di ricercatori composto da 18 membri ha scoperto nuove prove a supporto della teoria di un impatto extraterrestre avvenuto tra i 13 mila e i 14 mila anni fa. Le loro prove si basano su del materiale trovato in un sottile strato di roccia sedimentaria inPennsylvania e Carolina del Sud negli Stati Uniti e in Siria. Questo materiale si distingue poiché al momento della sua creazione esso si può essere formato solo a temperature tra 1700 e 2200 gradi Celsius e come risultato dell’impatto di un corpo cosmico sulla Terra.
4) Un ulteriore studio dimostrerebbe che intorno a 13 mila anni fa, la Terra fu colpita da un intenso bombardamento di corpi celesti. Sulla superficie della Luna sono molto evidenti, mentre sulla Terra occorrono studi appropriati per portarli alla luce. Sono i crateri da impatto, segni evidenti della pioggia di oggetti provenienti dallo spazio.
Una fitta polvere di diamanti è stata ritrovata nei sedimenti presso sei diversi siti archeologici nordamericani. Le  particelle di dimensioni nanoscopiche avrebbero avuto origine da uno sciame di comete o da piccoli asteroidi precipitati sulla Terra quasi tredicimila anni fa. In un impatto che forse portò i mammuth all’estinzione. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori guidati dall’archeologo Douglas Kennett dell’Università dell’Oregon, che ha pubblicato le proprie analisi su Science.
5) Secondo la Teoria della Correlazione di Robert Bauval e Adrian Gilbert, la costruzione dellePiramidi di Giza sarebbe avvenuta in un periodo anteriore al 10.500 a.C. – 12.500 anni fa -, motivando questa retrodatazione con la correlazione tra la tra la posizione delle principali tre piramidi della necropoli di Giza e le tre stelle centrali della costellazione di Orione, e che questa correlazione fu volontariamente creata da chi costruì le piramidi. Il riferimento alla data di 12.500 anni fa è significativo per Hancock, dato che la posizione delle piramidi indicherebbe il momento preciso in cui una civiltà avanzata precedente alla nostra ha visto il suo tramonto a causa di un cataclisma.
Nel suo libro Impronte degli DeiGraham Hancock ha trovato delle piste di riflessione che conducono tutte verso un punto preciso. Secondo Hancock, le Piramidi sono state costruite in ogni cultura del pianeta e i loro monumenti contengono configurazioni astronomiche più o meno evidenti. Ogni cultura ha venerato i propri re come divinità. Le loro religioni erano tutte improntate alla ricerca dell’immortalità dell’anima e i loro sacerdoti erano tutti astronomi sofisticati, con conoscenze anticipatorie dei moti celesti. Il serpente – o il rettile – è una figura simbolica presente in tutte le culture ed è ritenuto sacro.
Questa grande unitarietà culturale fa pensare ad Hancock che la civiltà umana non nasca improvvisamente dal nulla, ma che sia stata “aiutata” da qualcuno con conoscenze culturali e tecnologiche estremamente avanzate. Una prova a sostegno di questa teoria è la diffusione dell’agricoltura. Si è scoperto, infatti, che l’agricoltura è nata contemporaneamente in almeno sei aree del mondo senza alcuna relazione apparente fra loro: il Centro e Sud America, la Mezzaluna Fertile, l’Africa Centrale, la Cina orientale ed il Sud Est asiatico. Inoltre, rimane il grande mistero dei Sumeri, considerati come la prima popolazione sedentaria al mondo, dopo le civiltà della valle dell’Indo, che possa essere considerata “civilizzata”. 
To be continued...

venerdì 13 luglio 2012

IL VIAGGIO DELL'AMMIRAGLIO R.E. BYRD



Vi riporto un racconto, una storia, tratta dal diario di un famoso esploratore Americano R.E. Byrd compì diversi viaggi al Polo Nord e in Antartide nella prima metà del '900. Il racconto è breve e entusiasmante (che si tratti di "verità" o fervida immaginazione..






L'ammiraglio statunitense R.E.Byrd fu un grande esploratore. Compì diversi viaggi al Polo Nord ed in Antartide nella prima metà del '900. Iniziò la sua carriera di esploratore polare nel 1925. Il suo volo esplorativo al Polo lo consacrò leader dell'aviazione e delle esplorazioni polari nonchè eroe nazionale. Il 29-30 Maggio 1927 compì la transvolata dell'Oceano Atlantico da New York alla Manica che seguì quello di Charles Lindbergh di pochi giorni. Nel 1928 compì la sua prima grande esplorazione in Antartide, ma quella più importante è del 1946. Tutte le sue avventure sono narrate nel suo diario, conservato attualmente presso il Centro di Ricerca Polare Byrd dell'Università di Stato di Columbus (Ohio-USA). Il dottor Raimund E. Goerler, capo archivista del Centro Polare, nel trascrivere il contenuto del diario del 1925, tra le pagine "bianche", trovò una serie di affascinanti, incredibili e straordinarie informazioni datate 19 Febbraio 1947. Esse non hanno nulla a che fare con la coraggiosa esplorazione artica ma riguardano esclusivamente la meravigliosa avventura accaduta all'Ammiraglio durante la sua quarta spedizione al Polo Sud:
(Versione tagliata)
"Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 Febbraio dell'anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l'ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l'egoismo e l'avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità".
19 Febbraio 1947
Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c'è indicazione di congelamento. In lontananza sembrano esserci delle montagne. 29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un'allucinazione. E' una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C'è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti.
I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio oscilla avanti e indietro.
Altero l'altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut!
E' incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l'animale. È confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base. Incontriamo altre colline verdi. L'indicatore della temperatura esterna riporta 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona.
Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! E' Impossibile! L'aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere!
Mio Dio!! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E' uno strano simbolo. Non lo rivelerò. E' fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d'acciaio.
La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra leggermente nordico o tedesco! Il messaggio è: "Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani".
Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L'apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé.
I comandi sono inutilizzabili.
Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l'aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore.
Sto facendo un'ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all'aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c'è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell'arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.
Fine del diario di bordo
Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli dalla memoria. Ciò rasenta l'immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero.
Il tecnico ed io fummo prelevati dall'aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers!
Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po' fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l'ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c'era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare.
Uno degli ospiti disse: "Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il MAESTRO..." Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia.
I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: "Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio". Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell'età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise.

Parlò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: "L'abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel Mondo di Superficie, Ammiraglio".
Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato! - "Si, ribatté il Maestro con un sorriso, lei si trova nel territorio degli ARIANNI, il mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui.

Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l'esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, i FLUGELRADS, per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d'ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l'uomo.
I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio".
Lo interruppi: "Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!". Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un po' rispose: "La vostra razza ha raggiunto il punto del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono...".
Annuii e il Maestro continuò: "Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco contro i nostri flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento. Così ora, figlio mio, le dico che c'è una grande tempesta all'orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza.
Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato, e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora... crede che mi sbagli? ".
"No, risposi, è già successo una volta in passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni". "Si, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra razza copriranno la terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso.
Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta... e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite cosi che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio...".

   
     Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno... eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. "Da questa parte, Ammiraglio", mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. "Addio, figlio mio", mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace, ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell'ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l'alto. Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: "Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio". Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un'espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: "E' tutto a posto Howie, è tutto a posto". I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L'atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, L'aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi.
Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l'indicatore di velocità non riportava nulla, nonstante ci stessimo muovendo molto rapidamente.
Ricevemmo un messaggio radio. "Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Auf Wiedersehen!!!"
Guardammo per un istante i flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L'aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po', ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.
Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali... normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto.
Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere...
Fine delle annotazioni 11 Marzo 1947
Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E' stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l'esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da una èquipe medica. È UN TRAVAGLIO!
Sopra: l'"impossibile" mappa di Piri Reis (XVI sec.). Fu forse realizzata dagli abitanti di Agharti?
Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell'umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.
Ultima annotazione 30 Dicembre 1956
Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni... Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. QUESTA È LA SOLA SPERANZA PER IL GENERE UMANO. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare.
Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell'antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce...
Perché io ho visto "quella Terra oltre il Polo, quel Centro del Grande Ignoto".

Fonti: archivio NEXUS ed. italiana
Autore: Costantino Paglialunga

Fonte:  http://www.croponline.org/agharti.htm#LA LEGGENDA DI AGHARTI

mercoledì 4 luglio 2012

L'ISOLA DEGLI UOMINI SCOMPARSI

IL MISTERO DI EILEAN MORE: 

In pieno oceano Atlantico, a poco più di 100 km dalle isole Ebridi, si trovano le Isole Flannan, note ai viaggiatori come i ''sette cacciatori".
La più grande e la più settentrionale si chiama Eilean More, nome che, per l'appunto, significa "grande isola".

Al pari della nave Mary Celeste, questo nome è diventato sinonimo di uno dei grandi misteri del mare. Questo gruppo di isole desolate, venne battezzato San Flannan, da un vescovo del XVII secolo, il quale aveva eretto una cappella su Eilean More. 



I pastori delle Ebridi erano soliti trasferire le loro greggi di pecore su queste isole per via dei ricchi pascoli erbosi, ma non c'era uomo che si azzardasse a trascorrervi anche una sola notte, poiché si raccontava che quei luoghi erano infestati dagli spiriti e abitati dal "piccolo popolo". A partire dagli ultimi decenni del XIX secolo, con il notevole incremento delle attività inglesi lungo i muri, capitava sempre più spesso che molte navi dirette da sud o da nord sulla rotta di Clydebank, andassero a schiantarsi contro le Flannan, tanto che nel 1895 la sezione settentrionale della sovrintendenza ai fari annunciò che sull'isola di Eilean More sarebbe sorto un faro di riferimento per quella zona di mare. Prima di dare il via ai lavori passarono due anni e quando iniziarono fu impossibile rispettare i tempi progettati. Il mare in continua tempesta e la difficoltà di costruire su un picco a oltre 60 m di altezza resero l'impresa difficile; e così il faro di Eilean More venne inaugurato soltanto a dicembre del 1899. Dall'anno successivo il suo potente fascio di luce avrebbe illuminato la striscia di mare compresa fra Lewis e le Flannan. Però, undici giorni prima di Natale del 1900 il faro era già spento. Che era successo?

Il tempo era troppo brutto e minaccioso per l'ispettore della sovrintendenza, per poter raggiungere sin da subito il faro spento anche se, per precauzione, due erano i possibili accessi, contrapposti fra loro per evitare il vento prevalente, che consentivano di raggiungere la costruzione. Mentre l'uomo, si avvicinava al posto, venne preso da un senso di estrema solitudine quando, osservando da Long Roag, lo sguardo gli si era posato sul gruppo delle Flannan. Un bel mistero: era impossibile che i tre guardiani del faro di Eilean More si fossero ammalati tutti insieme contemporaneamente o che il faro fosse stato distrutto dalla violenza della tempesta.

Il giorno di santo Stefano del 1900 l'alba si presentava chiara e limpida e il mare si era finalmente placato. L’imbarcazione poteva così lasciare il porto alle prime luci. L’ispettore era così ansioso e agitato da rifiutare persine la colazione pur di puntare senza esitazione verso l'isola. Quell'enigma davvero incomprensibile lo tormentava e non vedeva l'ora di poterlo risolvere. All'isola il mare era ancora grosso e ci erano voluti ben tre tentativi prima di poter attraccare al molo orientale. Ai segnali inviati dalla nave, non si era alzata alcuna bandiera di risposta, non un segno di vita. L’ispettore fu il primo a raggiungere l'inferriata che delimitava il recinto del faro. Il cancello era chiuso. Fatto imbuto con le mani aveva chiamato a gran voce, poi si era inerpicato lungo la salita. Al faro la porta principale era sbarrata. Nessuna risposta ai suoi richiami. Nella stanza principale l'orologio a muro era fermo e le braci del camino fredde. Ai piani alti, dove c'erano le stanze da letto che egli visitò solo dopo essere stato raggiunto da due marinai, per la paura di trovare chissà quale terribile spettacolo - tutto era in ordine, a posto, i letti curati e rifatti. L'addetto anziano del faro, era solito scrivere annotazioni su una lavagnetta d'ardesia. L'ultima era datata 15 dicembre alle 9,00 del mattino, proprio il giorno in cui il faro si era misteriosamente spento. Una cosa apparve sicura: non era accaduto per la mancanza di olio. I grandi stoppini erano imbevuti e tutto era predisposto per l'accensione. Insomma, tutto era in perfetto ordine. Risultava evidente che anche il giorno della loro scomparsa i tre uomini si erano preoccupati di assolvere a ogni incombenza; peccato che giunta la sera erano spariti e sull'isola non c'era stato più nessuno per poter accendere la luce del faro. Eppure, il 15 dicembre era stata una giornata calma...

E così l’ispettore era rientrato con i regali natalizi ancora a bordo, perché sull'isola non c'era nessuno. Dopo un paio di giorni, due investigatori avevano raggiunto Eilean More, per cercare di ricostruire ciò che era accaduto. A prima vista la soluzione sembrò facile e lineare. Nell'attracco occidentale, infatti, erano evidentissimi i segni distruttivi di una tempesta. Una grande gru che sovrastava le rocce, aveva tutte le funi avvoltolate in un groviglio inestricabile. Una dozzina di metri sotto, in un crepaccio, venne trovata una grande cassa di attrezzi, scaraventata laggiù da una qualche violenta forza. Era come se un'ondata gigantesca di trenta metri e più si fosse all'improvviso abbattuta sull'isola spazzando via ogni cosa, compresi i tre uomini, ipotesi suffragata dal fatto che gli indumenti protettivi che erano soliti indossare nei sopralluoghi agli attracchi, erano spariti, insomma, l'ipotesi immediatamente intessuta dagli investigatori era piuttosto plausibile. I due uomini, resisi conto che la tempesta stava irreparabilmente danneggiando la gru, indossati i teli impermeabili, erano andati al molo, ma solo per essere investiti da un'ondata gigantesca che li aveva trascinati in mare... Ma che ne era stato del terzo uomo? Aveva forse tentato di aiutare i compagni e pure lui era stato spazzato via dalla cieca furia delle onde?

Ipotesi centrata, ragionevole. Il caso sembrava risolto, salvo saltare tutti in aria quando qualcuno fece osservare che il 15 dicembre era stata una giornata calma e con mare quieto. La tempesta era scoppiata soltanto il giorno dopo. Forse che uno dei tre guardiani si era sbagliato nell'apporre la data del 15 sulla sua lavagnetta degli appunti? Neppure questo. Infatti, rientrato a terra, il capitano della nave testimoniò che proprio quella notte era transitato, in piena calma di mare, nei pressi dell'isola e il faro già era spento.
Anche se quel giorno il mare era calmo, la cosa non escludeva comunque che uno di loro potesse essere egualmente caduto nell'oceano, cosa che spiegherebbe perché il terzo dei tre uomini non aveva indossato il telo impermeabile. Evidentemente, i due compagni avevano tentato di salvarlo, ma erano stati inghiottiti dai marosi ed erano annegati. Eppure, sul molo erano state trovate funi di aggancio e cinture di sicurezza. Possibile che uomini esperti come loro non avessero usato i mezzi di protezione?

Forse l'uomo caduto in mare era svenuto e non avrebbe potuto in alcun modo aggrapparsi a una fune di salvataggio. In questa situazione, però, uno solo si sarebbe gettato in soccorso, lasciando il terzo ben ancorato al molo... e questo che fine aveva fatto...
Un'altra teoria prevedeva l'improvvisa pazzia di uno dei tre, l'uccisione dei due compagni gettati in mare e il successivo suo suicidio. A quel punto, era tutto possibile. Gli investigatori però non trovarono una sola traccia che la potesse in qualche modo suffragare.
Ma la teoria forse più plausibile è quella che venne esposta in un libro. Nel 1947 un giornalista scozzese visitò Eilean More. Era una giornata bellissima e calma. Ad un tratto, d'improvviso, proprio mentre stava per raggiungere l'attracco occidentale, come dal nulla si era levala un'onda gigantesca che aveva sovrastato il molo, alta e terribile. Un attimo dopo tutto si era acquietato e il mare era tornato calmo, come se nulla fosse accaduto. In giornalista aveva subito pensato a qualche misterioso riflusso di marea oppure a un terremoto scatenatosi sott'acqua. Stando alla sua testimonianza, chiunque si fosse per caso trovato in quel preciso momento sul molo non avrebbe certamente potuto salvarsi davanti a tanta violenza. Dai pescatori del posto aveva poi saputo che quelle ondate improvvise e terribili comparivano periodicamente senza apparente motivo e molti erano coloro che avevano perduto la vita.
Tuttavia, anche a fronte di queste ipotesi, continua a sembrare davvero molto strano che tre uomini esperti siano stati contemporaneamente travolti in un incidente. Poiché uno di loro non indossava il telo impermeabile che era stato trovato al suo posto - molto probabilmente si trovava all'interno del faro, quando era successo il disastro; ma che cosa era capitato? E poi quand'anche avesse visto i suoi due compagni travolti dal mare, sarebbe stato così stupido da precipitarsi senza precauzioni al molo, gettandosi fra i marosi per salvarli?

Mistero. La sola cosa certa sta nel fatto che in quel calmo e quieto giorno di dicembre di fine secolo, qualcosa, qualche singolare accadimento si era verificato e i tre uomini del faro di Eilean More erano spariti, lasciandosi dietro soltanto l'alone terribile di un enigma agghiacciante.

To be continued...

lunedì 18 giugno 2012

IL MISTERIOSO DISCO DEL MAR BALTICO






La notizia non è stata diffusa su larga scala, come ci si aspetterebbe normalmente per una scoperta di questo genere; ma il ritrovamento di una misteriosa formazione circolare sul fondo del Mar Baltico sta facendo discutere da mesi scienziati e appassionati. 
Il team svedese e finlandese Ocean Explorer ha scoperto, all'inizio di quest'anno, un oggetto di forma circolare a circa 80 metri di profondità nel Mar Baltico. Inizialmente si trattava soltanto di immagini sul sonar, ma una recente spedizione si è spinta sul fondale per riprendere direttamente ciò che tutti stavano aspettando di vedere con impazienza.






"Faccio questo lavoro da quasi 20 anni e ne ho viste di cose sul fondale, ma niente del genere" dice Peter Lindberg, leader della spedizione. "Siamo stati in mare per nove giorni, ed eravamo stanchi e sulla via di casa, ma abbiamo fatto un'ultima sortita con il sonar e questa cosa è apparsa sullo schermo".


Proprio ieri il team Ocean Explorer ha rilasciato altre immagini sull'oggetto, e un video che mostra non soltanto un disco-cupola del diametro di 60 metri, ma anche una scia sul fondale che parte da esso e si allunga per quasi 400 metri, oltre ad un'altra struttura circolare a 200 metri di distanza. 
Quella che è stata definita "anomalia del Baltico" emerge dal fondale per 3-4 metri, e si trova vicino a piccole formazioni di roccia che somigliano incredibilmente a fuochi da campo. "Non posso spiegare quello che ho visto, mi sono immerso per avere delle risposte, ma sono riemerso con altre domande" sostiene Stefan Hogeborn, membro della spedizione. 
"All'inizio pensavamo che si trattasse soltanto di roccia, ma c'era altro. E dato che non è mai stata registrata attività vulcanica nel Mar Baltico, la scoperta si è fatta ancora più strana. Possiamo solo speculare, da non scienziati, come questa struttura possa essersi formata naturalmente, ma questa è la cosa più strana che abbia mai visto durante la mia carriera di sommozzatore professionista" spiega Lindberg. 
Purtroppo, le immagini non sono dotate di un qualsiasi rapporto di scala, per cui non è semplice confermare le dimensioni degli oggetti ritratti. Ma ciò che si vede non sembrerebbe essere un artefatto computerizzato, e la notizia si è meritata qualche articolo su diverse testate giornalistiche internazionali. 
Ora come ora non è possibile stabilire se la struttura a forma di cupola sia di origine geologica o artificiale, ma le speculazioni sono già al galoppo. C'è chi parla di "Millennium Falcon" spaziale, tirando in ballo l'onnipresente ipotesi aliena, e chi invece di bunker sovietico segreto 

Una delle ipotesi più interessanti nate nel gennaio del 2012 riguardava un tipo di nave progettato nel XIX° secolo da un certo Andrey Popov: ideò e realizzò due navi, la "Novgorod" e la "Contrammiraglio Popov", di forma circolare, con l'obiettivo di renderle piattaforme stabili per l'artiglieria. Le navi circolari di Popov furono un fallimento colossale, tanto da essere considerate tra le peggiori imbarcazioni della storia della marina militare.


"Le informazioni che abbiamo dicono che la più grande di queste navi avesse un diametro approssimativo di 35-37 metri" spiegò Lindberg in una e-mail alla ABC News. "Il disco [che abbiamo scoperto] ha un diametro di 55-60 metri. Ovviamente c'è la possibilità che i Russi abbiano costruito una nave circolare più grossa, rimasta sconosciuta fino ad oggi. Se fosse questo il caso, avremmo una spiegazione. Credo, invece, che sia più probabile che si tratti di un fenomeno naturale e non di una nave simile alla Novgorod, ma è solo la mia opinione".

L'ipotesi Novgorod è stata recentemente smentita dalle immagini scattate dai sommozzatori. Immagini che, oltre a mostrare una struttura apparentemente simile al cemento, hanno consentito di individuare anche un buco di forma ovale sulla cima della cupola. 
Il video rilasciato lo scorso 15 giugno, con immagini della spedizione e degli oggetti  scoperti sul fondo del Baltico. Mi scuso per le dimensioni minuscole dei sottotitoli  in inglese, è il meglio attualmente disponibile in rete. Mi scuso anche per il titolo del video pubblicato su youtube: niente Men in Black, e niente UFO.

Cosa si cela, quindi, sul fondale del Baltico? La realtà dei fatti sarà sempre e comunque difficile da stabilire a meno che la ricerca non venga svolta con criteri e metodologie severamente scientifici. Criteri che, nel caso si trattasse davvero di un ritrovamento capace di sconvolgere la storia dell'uomo, contribuirebbero a rendere tutto credibile e verificabile. 
Per quanto riguarda la credibilità della missione stessa, c'è chi ha motivi per ritenere l'intera spedizione un'abile trovata pubblicitaria, dato che di scienza si sente parlare poco. La Ocean Explorer si occupa del recupero di relitti di navi antiche e recenti; anche se ha ottenuto parecchio successo negli ultimi anni, la sua occupazione principale non è quella di fare scienza, ma ottenere denaro e pubblicità per finanziare la successiva spedizione di recupero. 
C'e chi, invece, per motivi altrettanto validi, crede che il Baltico possa riservare sorprese sconvolgenti, e che questa recente scoperta rappresenti soltanto la cima dell'iceberg. Solo pazienza, serietà e metodo potranno condurci alla spiegazione dell'anomalia del Baltico, che si tratti dell'ennesima bufala o di una scoperta rivoluzionaria.


To be continued...

lunedì 11 giugno 2012

SPIRALI NEL CIELO

Pochi giorni fa, in Medio Oriente, una spirale è apparsa nel cielo, hanno assistito al fenomeno gli abitanti di Islaele, Giordania, Turchia, Cipro, Libano facendo impazzire letteralmente i centralini della polizia.
Le teorie sullo strano fenomeno spaziano dall'arrivo degli UFO all'esplosione di nuovi missili ma i governi delle aree interessate non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.
Solo il Ministero di Difesa Russo ha dichiarato che in Kazakistan, nei pressi della base di Astrakhan, è stato lanciato un missile balistico di tipo "Topol" che all'altitudine di circa 300 chilometri avrebbe perso carburante dando origine allo stranissimo fenomeno a spirale.. (??).




Ma il fenomeno non è nuovo. Infatti come riportato dal Corriere della Sera del 09 dicembre 2009

http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_09/luci-cielo-norvegia-burchia_9acf9ee4-e4e3-11de-b76e-00144f02aabc.shtml

nella sera di dicembre 2009 una luce a spirale ha lasciato sbigottiti i Norvegesi della città di Trondelag, l'inspiegabile evento è durato una dozzina di minuti. Anche in questo caso si è pensato ad un test Russo, ma la marina non ha mai confermato.
Secondo il ricercatore David Wilcock si tratterebbe del nuovo e sofisticato EISCATT, (l'HAARP di costruzione Norvegese, Russa, Cinese).
Dov'è la verità??
Stà di fatto che l'effetto è davvero stupefacente.




To be continued...

venerdì 8 giugno 2012

MORIA DI PESCI, ESTINZIONE?



8 giugno 2012 - Lago Blue Springs, Missouri (USA) Un'inspiegabile moria di pesci colpisce questo lago Americano e sembrerebbe una vera e propria ecatombe. 10.000 le carcasse estratte dal lago, gli ambientalisti vagano nel buio più profondo. Dalle prime indiscrezioni le carcasse analizzate presentano delle stranissime lesioni sotto le squame.

http://www.kshb.com/dpp/news/region_missouri/blue_springs/10000-carp-found-dead-in-blue-springs-lake

6 giugno 2012 - Ohara, Contea di Chiba (Giappone) Una scena apocalittica, tonnellate di sardine morte sono state trovate nella notte tra il 4 e il 5 di giugno sul lungomare della cittadina Giapponese. Guardando le foto caricate da twitter appare un tappeto di sardine, sconvolgente!.


Le autorità Giapponesi hanno decretato lo stato di emergenza per fronteggiare una situazione che diventa drammatica dal punto di vista sanitario. Intanto su internet si è scatenato il panico per l'accaduto, migliaia di utenti inneggiano al presagio, segno inconfutabile della fine del pianeta.


5 giugno 2012 - Modena, Emilia Romagna (Italia)  In località San Prospero, altra strana moria di pesci.


Potrebbe essere stato un getto di acqua geotermica bollente uscito dal sottosuolo all'origine dell'accaduto, le scosse sismiche di questi giorni potrebbero confermare quest'ipotesi, e si sta indagando in questa direzione. Secondo le ultime analisi, la temperatura dell'acqua al momento del ritrovamento era di circa 25 gradi, non abbastanza calda per uccidere i pesci, ma troppo rispetto alle condizioni atmosferiche (spiegano i tecnici dell'ARPA e della Provincia).
Probabile che il terremoto abbia scosso il fondale aprendo il passaggio a getti di acqua molto calda che avrebbe ucciso i pesci soffocandoli.
Successive analisi hanno confermato il ritorno ad un livello di normalità dell'ossigeno.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/terremoto-emilia-moria-di-pesci-per-acqua-geotermica-bollente-1246227/ 


26 maggio 2012 - Costa del Pacifico, tra Cile e Perù.




Migliaia di crostacei sono stati trovati morti lungo la costa del Pacifico, nei pressi di Lima. La causa della morte? Incerta. Una cosa è certa, questa specie di crostacei è stata colpita da un'improvviso innalzamento della temperatura, e dopo il ritrovamento in gennaio di 900 delfini arenati sulla costa settentrionale del Pacifico, l'evento desta molta preoccupazione.
Secondo i funzionari di stato Peruviani, la causa è da attribuire all'uomo. Alle trivellazioni e al conseguente sconvolgimento e aumento della temperatura delle acque dell'oceano Pacifico.


25 maggio 2012 - Baltimora, Maryland (USA)




Il Dipartimento Ambientale del Maryland stima che sono oltre 100.000 i pesci rinvenuti senza vita sul litorale Americano. Si pensa alla prematura fioritura delle alghe, fenomeno inconsueto per il periodo, e all'improvviso aumento di temperatura delle acque oceaniche come causa del disastro. 





Potrei andare avanti all'infinito, ma mi limito a fornirvi la mappa delle strane morie di pesci e uccelli nel mondo.


To be continued...

giovedì 7 giugno 2012

IL DISCO GENETICO

Strano ritrovamento in Columbia e esposto al Museo di Scienze Naturali di Vienna. Questo disco di pietra (di lidite) pesa 2 Kg per 22 cm di diametro con starne incisioni sulle due facciate che sembrano contenere informazioni genetiche. Le strane incisioni potrebbero raffigurare un processo evolutivo e risalire a circa 6000 anni fa.



Sempre secondo lo scopritore, si possono notare raffigurazioni di spermatozoi, ovuli e feti tutti riconducibili alla fecondazione per arrivare alla formazione del feto. Altro mistero che avvolge la pietra è il metodo di lavorazione: infatti gli esperti escludono il metodo di lavorazione manuale, poichè per realizzarlo ci sarebbero voluti più di trent'anni escludendo, infine, il fatto che si tratti di una produzione moderna..

Le due facciate:


Questo ritrovamento ci riporta ad uno degli enigmi più antichi della storia: siamo soli?

To be continued...

lunedì 28 maggio 2012

(הנּפלים) I NEPHILIM

Alla fine degli anni 80, in Egitto, fu ritrovato un dito gigante, mummificato, della lunghezza di 38 cm (il resto del corpo si suppone avrebbe dovuto essere di circa 5 metri di altezza).



Ma a chi apparteneva questo spaventoso dito indice? Nessuno è stato in grado di svelare l'arcano. Il dito fu ritrovato da un neofita Svizzero che ebbe la fortuna/sfortuna di fotografarlo e di toccarlo presso una famiglia di "tombaroli" Egiziani.
Secondo Gregory Spoerri questo il nome dello scopritore/fotografo/NEOFITA (infatti è un noto discografico di Basilea con la passione per l'Egittologia) nel 1988 durante l'ultimo giorno delle sue ricerche riuscì a mettersi in contatto con l'ultimo discendente di una famiglia di "tombaroli" che incontrò a 100 Km a nord-est del Cairo in un agriturismo di BIR HOOKER. Per un compenso di 100 dollari ebbe la possibilità di poter visionare il sorprendente reperto appartenuto al tombarolo da generazioni e di poterlo toccare e fotografare.
Secondo il racconto di Spoerri a Bild.de (rivista Tedesca a cui concesse l'esclusiva) davanti a se si presentò un uomo con un pacchetto ammuffito e oblungo, un insieme di stracci che lasciava intravedere la forma di un qualcosa di conosciuto, un dito indice piegato.
Dal pacchetto di stracci usci fuori la reliquia marrone scuro lasciando letteralmente sbigottito Gregory.
Il dito piegato era spaccato e coperto di muffa secca, sorprendentemente leggero (pesava pochi grammi) e si intravedevano distintamente l'unghia e le venature con l'osso tranciato sicuramente da una lama. Insieme al reperto i tombaroli mostrarono una radiografia che non lasciava dubbi sul reperto e un certificato di autenticità risalenti entrambi agli anni 60.


Spoerri cerco invano e disperatamente di farsi vendere il reperto e ottenne solo la possibilità di fotografarlo (foto date in esclusiva alla testata tedesca bild) tornando in Svizzera consapevole della enorme importanza della scoperta e però fu snobbata fino ai giorni nostri.
Ma a chi apparteneva il dito gigantesco? A quale mano? Un NEPHILIM? (creature bibliche figlie dell'incrocio tra un DIO e un umano) ad un gigante? (narrati da Giuseppe Flavio nel 79 d.c. nelle guerre giudaiche) Il mistero continua.
Solo ad onor di cronaca il "National Geographic" dal 2004, si occupa del ritrovamento in India di uno scheletro umano di taglia eccezionale. "Brahma" (gli Dei Indiani) generarono esseri giganti dalle enormi capacità, questo era scritto sulle tavolette ritrovate nella fossa dello scheletro fuori misura. Attendiamo con ansia nuovi sviluppi sul caso.





To be continued...

martedì 22 maggio 2012

IL RUMORE DELLA TERRA

E' ormai dal 1970 che si cerca una spiegazione plausibile a questo stranissimo e fastidioso fenomeno, parliamo del Taos Hum. Porta questo nome perchè è iniziato nella città di Taos in Nuovo Messico, così gli scienziati chiamano "Taos Hum" un fenomeno che viene segnalato in tutti i Continenti. E' un rumore di sottofondo di tonalità molto bassa che si sente dentro il corpo, una specie di vibrazione, che si sente ormai da tempo anche in Nuova Zelanda, Svizzera, Italia e Inghilterra.
Sono tante le tesi che cercano di spiegare questo strano fenomeno acustico, dal movimento della placche tettoniche, onda magnetiche provenienti da meteoriti, ELF (Extremely low Frequency) usato da mezzi militari come i sottomarini, in grado di attraversare terra e mare.




Ad oggi nessuna risposta è stata data e i fenomeni continuano a sentirsi.






Approfondiamo:
Ma chi ha avviato l'enorme motore diesel che gira al minimo nelle viscere delle Montagne Rocciose? Il suo ronzare, un suono a bassa frequenza persistente come un'antica maledizione, viaggia per decine di chilometri nell'aria tersa, spingendo chi lo sente all'esasperazione e a volte a raptus di follia. É l'incubo di Taos, cittadina del New Mexico annidata su un altipiano a 2 mila metri d'altezza, non lontano dal celebre villaggio di Adobe costruito dai nativi Pueblo tra il 1000 e il 1450 d.C. Un tempo il luogo era affascinante, silenzioso e quasi sacro, tanto che negli Anni 20 lo scrittore inglese D. H. Lawrence ne fece il suo buen retiro. Ma nel 1991 è arrivato il «Taos Hum», il fantasma sonoro, e da allora non se n'è più andato. Il sito Live Science l'ha classificato tra i 10 grandi fenomeni inspiegabili dalla scienza.

Sta di fatto che gli «hearers» - quelli che avvertono il ronzio - lamentano uno stato di malessere generale e sintomi anche gravi (emicranie, difficoltà respiratorie, attacchi di panico, insonnia). Non servono tappi per orecchie, ansiolitici, sonniferi. Alcuni disperati sono scappati da casa in piena notte, percorrendo centinaia di km alla ricerca dell'origine del ronzio. Ciò che e' certo e' che l'«Hum» e' caratterizzato da una bassa frequenza, compresa fra 30 e 80 Hz, e quindi e' difficilmente rilevabile tanto dagli strumenti quanto dall'orecchio. Per l'uomo il suono «udibile» e' un'onda di pressione che si propaga nell'aria con frequenza dai 20 ai 20 mila Hz e con lunghezze d'onda che vanno da qualche centimetro a pochi metri: solo le oscillazioni di oggetti o superfici che hanno dimensioni confrontabili con queste, quindi, producono onde avvertibili. La maggior sensibilità al suono, tuttavia, si riscontra a frequenze tra i 1000 e i 4 mila Hz ed e' per questo che non tutti avvertono il ronzio.
In base all'unico censimento gli «hearers» sono il 2% della popolazione della contea e non risultano affetti da disturbi uditivi. Già nel '93 gli abitanti di Taos, esasperati, ottennero l'intervento di un team di esperti che, diretto da Joe Mullins della New Mexico University, coinvolse l'audiologo James Kelly e centri come il Los Alamos National Laboratory, il Phillips Air Force Laboratory e i Sandia National Laboratories. Si condussero rilevamenti acustici, geodinamici, magnetici, elettromagnetici e nel 95 stilarono un rapporto che tuttavia non chiariva il mistero. Esclusero però l'origine geofisica, visto che l'area e' poco sismica, e la responsabilità della locale rete elettrica, che emette frequenze a 60 Hz. Si sa che in natura i suoni a bassa frequenza sono generati da fenomeni diversi, come interazioni del vento, variazioni barometriche, tornado, onde oceaniche, valanghe, terremoti, attività vulcaniche, fino alle aurore boreali.
Le più comuni fonti artificiali di infrasuoni sono invece motori, impianti industriali, reti elettriche, «pipeline», turbine eoliche. Ma nulla di tutto ciò risulta una possibile causa del «Taos Hum». «Gli infrasuoni a più alto contenuto energetico, quelli che si propagano per migliaia di km, - spiega Renato Spagnolo dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino - hanno tre origini: esplosioni chimiche o nucleari, lanci di missili, voli di jet supersonici». Eventi sporadici e di breve durata, dunque. Gli «hearers», invece, affermano che il ronzio parte bruscamente, continua per lunghi periodi e - stranamente - e' più forte all'interno degli edifici che all'aperto. Oggi Taos è un luogo vivace, meta di turisti «alternativi». Terreno fertile, dunque, per le ipotesi piu' fantasiose che tirano in causa potenze infernali, antenati «indiani» o i soliti extraterrestri. Ma la tesi cospirazionista e' la piu' accreditata: le indiziate sono le stazioni Elf (Extremely Low Frequency) della Marina e soprattutto quella di Clam Lake, Wisconsin, dove si conducono studi sulla propagazione degli infrasuoni utilizzati nelle comunicazioni sottomarine, anche se la frequenza operativa standard e' 76 Hz (per non parlare della distanza, vale a dire 1500 km).
Ovviamente il segreto militare ha impedito ogni ulteriore indagine. «Bisognerebbe riprovare con mezzi più evoluti - commenta Spagnolo -: le attuali tecniche di rilevazione e trattamento del segnale localizzano una sorgente di infrasuoni a centinaia di km. In giro per il mondo ci sono un'ottantina di stazioni capaci di rivelare test nucleari sotterranei o eventi sismici anche lontani». Ma se il «Taos Hum» resta il più famoso, non è certo l'unico incubo sonoro. I casi crescono e perlopiù rimangono insoluti, dall'Alaska all'Europa, dove la Gran Bretagna detiene uno spiacevole primato, compreso un suicidio dovuto al rumore. Il «Bristol Hum» è il primo della serie, dato che ha conquistato i titoli dei giornali già dagli Anni 70. E oggi si registrano fenomeni a Londra e Leeds, oltre che nelle contee di Cheshire, Cornwall, Gloucestershire, Shropshire, Suffolk, Wiltshire. Tra gli episodi più recenti c'è quello del villaggio gallese di Minffordd, dove il Comune ha installato una serie di strumenti per individuare le cause del ronzio, e quello australiano del «Bondi Hum», nella celebre località balneare vicino a Sydney.

To be continued..